Tradizioni

Tradizioni e cosa vedere

Descrizione

TRADIZIONI

Il paese è divenuto con gli anni un centro importante per l’economia della zona e di pari passo, gli abitanti del luogo hanno dato vita a tradizioni coltivate sino a oggi: una di queste è la tradizionale processione dei flagellanti, in occasione della Festa Patronale in onore della Madonna delle Grazie: il 15 di agosto, 24 flagellanti trasportano per le vie del centro la statua della Madonna, vestiti di bianco e scalzi, percorrendo l’ultimo tratto del percorso in ginocchio.

Ogni anno, sono diversi poi, gli eventi che si ripetono accogliendo sempre tantissimi turisti: diversi deliziosi cibi locali, i maccheroni, le polpette, le ciliegie e i cannoli, vengono tradizionalmente celebrati con feste e sagre.

Ogni contrada, a Montagnareale, ha infine la sua Chiesa, dove abitualmente si recano i fedeli del quartiere.

LUOGHI DA VISITARE

In centro, la Chiesa della Madonna Santissima delle Grazie si raggiunge da Via Rovere, mentre la Chiesa di Santa Caterina si trova sull’omonima piazza nell’area Nord del paese; la piccola Chiesa di San Sebastiano, invece, si trova nella parte alta del borgo, nell’area verde di un parco dove si snodano due sentieri, chiamati i Sentieri dello Spirito; qui si trovano i busti di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II.
Tra gli altri edifici sacri del paese, trovate la Chiesa di San Basilio e la Chiesa della Madonna del Tindari.

Allontanandovi un poco dal centro storico, troverete una delle attrazioni più celebri e interessanti di Montagnareale, ovvero l’antico mulino ad acqua, l’unico del suo genere ancora in funzione nella zona. Il Mulino di Capo è anche la sede del Museo del paese e in estate si trasforma nel centro della movida locale, grazie alle sue movimentate serate danzanti.

Il Mulino di Capo è l’unico ancora perfettamente conservato dei ben nove mulini ad acqua i cui resti sono stati individuati lungo la vallata del torrente Montagnareale. La struttura è del tipo a ruota orizzontale, anche se sembra che in origine fosse collocata in posizione verticale. Si pensa che la sua origine risalga alla fine del 1600 e risulta, da alcuni atti, che il mulino pervenne dall’Asse Ecclesiastico al Demanio, fu di proprietà delle famiglie Gaglio e Palmeri e successivamente fu acquistato dal Comune il quale, intorno al 1989, provvide al recupero e al restaurato, sotto la guida della Soprintendenza e con il contributo dell’Ass.to Reg. BB.CC. Inoltre con il suo intervento l’Amministazione è riuscita a mettere in funzione il mulino e a far produrre a scopo didattico dimostrativo la farina. Cosi esso è diventato anche meta di frequenti visite da parte di scolaresche che costantemente vengono accompagnate da personale comunale che ne fa da guida. Un altro mulino situato nella “valle dei Mulini” è stato acquistato e presto sarà ristrutturato dal Comune.

Oltre al mulino di Capo è stato ristrutturato anche il mulino di c.da Vignale e nel centro urbano un palmento e un frantoio.

La Pineta di Rocca Saracena, è una suggestiva località, di straordinaria bellezza panoramica, distante circa 5 Km dal centro abitato e si estende su un territorio di oltre 70 ettari, ad una altitudine di circa 800-900 metri. La zona ricoperta da una fitta vegetazione, pini, abeti, latifoglie è ricca di sorgenti tra cui merita menzione la caratteristica acqua “Rusignolo” così denominata per la presenza di usignoli e altre specie di uccelli. La pineta è dotata di un’area verde attrezzata, unica nella zona, e punto di riferimento per i turisti che intendono trascorrere una giornata tranquilla a contatto con la natura.

In quest’area si trovavano un tempo le miniere di antimonio, minerale utilizzato in pirotecnica, e le cosi dette “Calcare” per l’estrazione della calce, i cui resti sono visibili ancor oggi.

Ma il soggiorno dei numerosi turisti che affluiscono nella ridente cittadina, soprattutto nel periodo estivo, è allietato oltre che dalle varie manifestazioni estive, e quelle culturali o sportive, anche dalle numerose Sagre: Sagra della Castagna, della Ciliegia, dei Maccheroni, del Cannolo, che servono anche da collegamento tra il passato dimenticato e il futuro che trova impronte sbiadite di un mondo che non può essere dimenticato, ma va riscoperto e valorizzato

Questi gradevoli appuntamenti oltre a consentire al visitatore di immergersi in usi e costumi del passato, fanno di Montagnareale un osservatorio e un laboratorio privilegiato e trainante per le zone limitrofe, attraverso la riscoperta dei suoi sapori e dei suoi prodotti: castagne, miele, ciliegie, fragole, vino, olio, nocciole salame, coinvolgendo tutta la popolazione e rendendola partecipe delle sue ricchezze e della sua storia.

Per chi volesse pernottare nella c.da Santa Nicolella è attivo un bed and breakfast.

Ultimo aggiornamento: 27/02/2024, 15:44

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